FANO ADRIANO – Resteranno soltanto le vecchie cartoline, adesso sbiadite come la sua facciata, a ricordarci il vecchio casolare che segna il crocevia per Pietracamela e Prati di Tivo, al Bivio di rio Arno. Il rischio che avevamo segnalato lo scorso 2 marzo, sulla possibile demolizione del fabbricato, pericolante dopo i due terremmoti del 2009 e del 2016-17, a giorni sarà diventerà concreto. Sarà infatti abbattuto, nonostante il tentativo del Comune di Fano Adriano di evitarlo, tentando la strada di una complessa mediazione con i 32 eredi individuati del manufatto. Nessuno, almeno tra quelli rintracciati e noti, ha voluto sentirne di rimettere a posto l’edificio che segna la pietra miliare lungo la statale 80 e la provincia numero 43 che conduce fino alla località sciistica dei Prati, su versante teramano del Gran Sasso. Non hanno voluto sentire ragioni nemmeno per abbatterlo, considerata la soluzione migliore ed economicamente più vantaggiosa. L’Anas, dopo che nessuni aveva ottemperto all’ordinanza del sindaco di Fano Adriano, Adolfo Moriconi, di demolire il fabbricato, aveva anche ipotizzato la possibilità di chiudere la statale 80 fino alla soluzione del problema, dopo aver rilevato il rischio di incorrere nella violazione dell’articolo 30 del codice della strada (“i fabbricati fronteggianti le strade devono essere conservati in modo da non compromettere l’incolumità pubblica e da non arrecare danno alle strade ed alle relative pertinenze”).
Il vertice in prefettura della scorsa settimana ha messo adesso la parola fine alla querelle. L’edificio che costituiva una sorta di checkpoint a Rio Arno, sarà abbattuto a spese del Comune di Fano Adriano, che poi si rivarrà sugli eredi per il rimoborso della somma, circ 180mila euro, necessaria per le operazioi di demolizione. Esiste infatti il grave e imminente rischio di un crollo, con il probabile ribaltamento della facciata sul tracciato stradale e a poco servono i disposititi di sicurezza, new jersey e semaforo, installati da tempo, per mitigare le gravi conseguenze di una evenienza del genere.
Questa mattina i tecnici della Protezione Civile faranno un sopralluogo in zona e stabiliranno modalità e tempi dell’abbattimento del casolare, che ormai è soltanto una facciata pericolante e un rudere invaso dalla fitta vegetazione. L’operazione dovrebbe concludersi al massio entro i primi giorni del prossimo mese di giugno, in modo da liberare la strada, farla tornare sicura e anche più ampia in prossimità di uni bivio molto frequentato.